Né ciò che da tempo
mi ero legata al dito.
Non avrei
dimenticato l'ombrello.
Non avrei
dimenticato di fare la spesa.
La strada bruciava
le sue pareti rendendo il passo confortevole
e luci paonazze
ridevano dalle finestre accese
ricordando che
oggi, oggi è natale.
E' oltrepassare
stracci pieni di corpi ad ogni respiro gonfi,
come vele al vento.
E' muschio
su uno specchio
d'acqua
sotto il cielo
grigio dei tuoi occhi
e piccoli ruscelli
di carta stagnola tutto intorno,
come rughe di
espressione
sulla tua fronte
aperta, come una roccia al sole.
Dissemino ormai
quelle vecchie lire da bambina,
anche loro come i
miei occhi
hanno cambiato
colore.
Non avrei
dimenticato il tuo nome.
Lo ripetevo
sottovoce, lo urlavo disperata
quando martelli di
campane schiacciavano le ore
che le dividevano
dal natale.
Dal suonare.
Con allegria le
cosce,
le braccia le poppe
i tacchi in aria.
Stefania Rubeo
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