La Sorochinski racconta lo smarrimento di una madre, perennemente in bilico nel mondo che la circonda, e la curiosità, la forza magnetica di una bambina con gli occhi fissi verso l’orizzonte della sua esistenza.
La Sorochinski dimostra una maestria ineccepibile nel creare situazioni perfette, costruendo un ritratto intimo ed enigmatico della vita di questa famiglia. Atmosfere cupe e velate, colori intensi e una complicità di sguardi disarmante che raccontano silenziosamente quello che si nasconde dietro una semplice routine.
La macchina fotografica della Sorochinski si mantiene nell’ombra, rispettoso delle attrici in scena e della loro interpretazione autentica ed autobiografica. Una tensione costante tra realtà e finzione, inquietudine e meraviglia: un esperimento ben riuscito alla ricerca del profondo significato dell’identità umana in continua trasformazione.
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