Chi resta sulla barca
vede in ogni approdo
solo un'isola
quando è un continente
chi scende pensandolo
prende tempo
poi saluta il proprio
La manifattura rende l'uomo diverso dall'animale, l'uso di
oggetti di derivazione molteplice e la ricca ridistribuzione del senso del
necessario creano il superfluo: l'arte vi appartiene? Quando si quota un quadro
(specie in periodi di crisi) al costante rialzo, si attribuisce a un bene non
fruibile un senso materiale, un valore monetizzabile carico di profondo
ottimismo. Picasso è un cattivo investimento è altissimo e anche se sale lo
fa poco e per gradi, non sarà mai come l'oro. Qual è l'argento di questi
anni a rischio? Dove si combinano il valore commerciale, l'arte e la soddisfazione
del pubblico? Su questo punto combattono i nuovi predoni dell'arte giovanile,
nessuna purezza chi produce arte spera di monetizzarla, anche il pù umile
accetterebbe di buon grado di viverne. Non ci sono concerti di scultori, ci
sono stati quelli di poeti, ora no, adesso dobbiamo sorbirci le vaghezze di travagli
on the road, tu di che pigmalione sei, a quale stock appartieni. Opzioni senza
controvaluta, chiaro non v'è un primato di una forma artistica, ma questi sono
anni difficili, tremendi, non meno dei trascorsi settanta, dove sono gli
artisti scomodi e ottimisti? Anni di parossistico lavoro han trasformato il
sogno in una sequela di sdoganabile piattume, prima di scrivere consulto il mio
ufficio legale, poi la santona, infine cambio numero di cellulare. Cosa è
creare in un periodo di crisi se non scoprire costantemente che si è i ritardo
con la splendida intuizione che si è avuta, in debito con la memoria e
soprattutto con chi ci crede in piena ciclicità. Qui a rigore si dovrebbe
iniziare con le citazioni per dare la prova di sapere il fatto proprio, di
essere pronti a sostenere il carico del pensiero delle amebe; chi si arrabatta
tra una Gibson scordata e pesanti tassi glicemici mi confonde con un decollo.
Proviamo con un esempio: scolpire nudi è sensazionalmente
onesto. Frase anni ottanta novanta roboante e artificiale, il cervello
l'interpreta prima che il corpo possa anche solo provare a pensarci. Come
quando vedete qualcuno che vi piace, odorecorpomovenze. Poi si mette di mezzo
la testa: non posso farcela e non ci provo! E il corpo resta lì, a metà,
affamato.
Scopire nudi il legno è un conturbante mix di euforia sudore
e rischio. Con quelle schegge che volano c'è da stare attenti, poi si sa quando
si ha la sensazione di libertà che sconfina in liberismo, allora si bisogna
stare attenti, è la volta che ci si fa male. È così pericoloso farsi male? Noi
generazione di poli-etcetc siamo sempre più tutelabili, ma cosa significa
rischiare qualcosa quando si ha tutto per cui non farlo? Non è forse questo il
senso perverso dell'arte fine a sé stessa? Bene questa forma di arte latita da
tempo. Chi la produce la cerca come un banco al mercato del proprio
stordimento, chi ce l'ha la riproduce come un set di arredo bagno: vuoi un cat
blu? Vedo ora è nella piana a far scorta di soppressa, se lo becchi a Central
Park magari gliela butti lì.
Bon io vado a farmi mettere i punti.
Sandro
Fracasso