sabato 19 febbraio 2011

Il Sesso del Rosso


In tutte le raffigurazioni dal '400 ad oggi, il colore rosso ha sempre rappresentato passione, inizialmente quella di Cristo, poi quella dell'uomo.

Tra le due guerre mondiali però, con l'afflusso di nuove correnti, sono molti gli artisti che utilizzarono questo colore con una forza e un impeto nuovo. Se prima il rosso stava solo a “simboleggiare” la passione, ora è sangue fuori dal corpo, è carne spiattellata in faccia all'osservatore, che assiste a questa eviscerazione impassibile, ma soprattutto diventa un turbinio di passione sessuale incontrollabile.
E' soprattutto tra le guerre che i rossi si prendono maggior carico di forza, passando in poco da violenze umane a passione sessuale, come possiamo riscontrare ad esempio in alcune opere di Otto Dix (img.
Ritratto della Ballerina Anita) e di Edvar Munch (img. Il vampiro) di quel periodo, passando poi per delle opere di Francis Bacon e Lucian Freud, che ci propongono degli spaccati dove il rosso della carne fa da padrone, e ponendosi come padrini della contemporanea Jenny Saville che ci propone mutazioni androgine del corpo mezzo uomo e mezzo donna.

Se nell'ultimo novecento quindi, la modella rappresentata sopra un drappo rosso nello studio di Renato Guttuso (img. Donna nuda nello studio) ci conduce ad un sottofondo che sottolinea la carnalità sessuale, si trasforma presto in figura rossa con la contemporanea Marlene Dumas (img. Julie die vrou), dove gli occhi ammiccanti restituiscono la richiesta intuibile fatta dall'immagine raffigurata.

Oggi vedere del rosso in opere d'arte pittoriche non può che farci risalire per preconcetti al sangue e sesso.














IMG: Munch, vampire
Otto Dix, ritratto della ballerina Anita
Guttuso, donna nuda nello studio
Marlene Dumas, Jule Die Vrou 

Rafael Vindigni




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