giovedì 4 novembre 2010

Geografie pittoriche

"Il Sud si vede nei colori, si sente nelle parole, è sempre più vivo, passionale, forte, drammatico."
Questo è quanto riporta Amelia durante una discussione sulla forza dei colori. Naturalmente per Sud intende tutti i paesi del Sud, perchè c'è sempre un paese a Sud di qualcosa.

Prendendo spunto da due artisti distanti fra loro, come Frida Kalho e Renato Guttuso, due figure del "Sud", ci accorgiamo come la forza dei colori caldi sia molto più sentita, anche se da una parte il rosso potrebbe essere il sangue e dall'altra la passione, se da un lato abbiamo la rappresentazione della tragedia personale e dall'altra il dramma della vita comune dell'uomo.

Come controbattuta ho voluto riportare anch'io un paio di artisti, Ma in questo caso nordici,  almeno riguardo alla mia posizione geografica: Edvard Munch e Francis Bacon, due esempi decisamente dissonanti tra loro per carattere intrinseco, ma che ci consentono una medesima analisi dei colori.
Dove per Munch il rosso diventa sangue e passione, come per Frida,  Bacon vede "carne da passeggio", dove le figure scombinate nell'animo si mischiano a quei fondi asettici che li circondano fino a soffocarli nella loro morsa.               


Per Amelia gli artisti del Sud hanno una personalità molto più decisa per verso, dei colori più densi, un cromatismo più caldo per certi aspetti, come si evince appunto dai rossi, dai gialli, o dalla profondità dei neri. Mentre risulterebbe più smorzato negli artisti nordici, anche se non perde sicuramente di forza espressiva, ma di "calore emanato".



IMG: opere di Guttuso, Kalho, Bacon, Munch

2 commenti:

  1. Leggendo questo nuovo articolo su Psike dedicato ai colori di Bacon, mi è saltata addosso la medesima sensazione di quando quest'estate mi sono ritrovata da completa profana davanti alle sue tele al Tate British Modern. Premetto di non aver fatto, in quell'occasione uso di alcuna sostanza. Una ribelle sensazione di repulsione ed attrazione, ecco come definirla.
    Il richiamo verso l'inadeguatezza, la sofferenza di quei volti grotteschi, straziati, quasi avessero fatto ritorno dalle tenebre. Quei corpi mutilati, bestiali nella loro forma, devo dire mi affascinava.
    Ma dopo una più attenta osservazione ho avvertito qualcosa di strano.... Indefinibile. Sarà per il fatto che tutto ciò che indica una tribolazione inevitabilmente m'attrae e m' affascina, mi son chiesta davanti al trittico enorme.... Ma lì posso garantirvi che tutto andava oltre l'inclinazione personale, quando infatti mi sono resa conto che il grido di quelle figure era talmente insopportabile
    ed assordante che son dovuta scappare via..... per poi continuare ad avvertirne il loro eco seduttivo.

    Elena.

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  2. Non servono droghe o psicofarmaci per avere un'esaltazione di fronte ad un'opera d'arte, e questo avviene quando la giustapposizione dei colori, le forme raffigurate, creano un disagio e un'emozione in noi senza pari.
    Se poi quell'opera ha talmente tanta forza da riuscire ad entrare nella nostra testa e viene condotta fino ai nostri sogni, allora è sicuramente quello che ha sempre ricercato l'artista.
    L'indifferenza è fattore di mancanza di energia.
    R.

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