Grasso,
adipe che cola come cero consumato.
Tanta, troppa carne, sguardi vuoti
consumati da una vita di silenzio. Silenzio mediatico almeno. Nel periodo
dell’apparire, dei social network con fotografie da modella per avere più trombamici
possibile, nel periodo delle veline e dei ritocchi al seno con sigillante per
finestre, è un Tonfo.
Altro
non si può dire con tanto peso addosso. Ma almeno dopo il tonfo, un po’ di
silenzio. Mediatico almeno.
Mi
viene da sorridere guardandole. -che stronzo- Me lo sto chiedendo ancora,
perché? Compassione? Senz'altro ognuno di noi pensa che queste robe non ci riguardano, tanto nessuno crede di finire così.
Poi capita per un attimo di non crederci, e scaturisce in noi la voglia, il
bisogno di rivolgerci una piccola promessa. Vero? Lo sguardo poi, è ancora più…
nessuno di noi spera di diventare così! Il giudizio della gente infondo è
importante no? Tutte le persone che incontreresti… ogni sguardo bieco sarebbe
un'accettata all’autostima, tu che ogni giorno dovresti far finta di non
pensare a come la gente ti vede orrendo. Sono talmente piene di loro stesse -e
non è questione di ego smisurato- che non riesci a veder loro neanche le parti
intime. Che amaro scherzo della natura, alcune sembra siano li li per esplodere!
Montagne di ciccia, grasso, adipe che cola. Come ceri consumati.
Adesso
la parte intelligente del post.
Questo
lavoro di Yossi Loloi è forse un po’ facilone, la scelta di soggetti di tale
impatto mediatico distoglie molto dall’aspetto fotografico dell’opera. Però il
messaggio che passa è molto interessante perché fa riflettere sul serio. Figure
tanto brutte e tanto dolci e a tratti talmente fiere d’esserlo, sono una forza
incommensurabile. E mentre tu stai a guardarle con la bocca un po’ storta, le
ciccione di Loloi stanno li a dirti che lo sfigato sei tu, a iniettarti
silicone per serramenti nelle tette o allungarti il pene perché la Tua società
ha deciso che solo così, sei cool.
Qua recensioni ufficiali e maggiori dettagli di questo lavoro