Sudafricano,classe 1955, artista poliedrico che
spazia da regista teatrale, filmmaker, disegnatore, pittore, scultore.
Senz’altro può essere annoverato tra le figure di spicco della scena artistica
contemporanea,pur non avendo
apportato nessuna novità stilistica con i suoi lavori, ma utilizzando e
riunendo insieme diverse vecchie tecniche, come lo stop-motion e il disegno
animato, rendono unica la sua opera, proprio perché diventano un’ottimo
strumento che ci permette di esplorare la nostra memoria e la nostra storia.
Le immagini utilizzate da Kentridge, e tracciate con abili segni di carboncino,
sono decisamente di aspetto rudimentale, ma si ricollegano l’una a l’altra
formando nuove visioni che riconducono a certe realizzazionisurreali sulla scia di Magritte. Il
montaggio dell’insieme dei video, riprende invece gli aspetti del cinema delle
origini, come alcuni film di Georges Méliès. I suoi video sono ripresi tratto
dopo tratto, lasciando inalterato il foglio su cui lavora, anche dopo diverse
cancellature fino a quando lo spazio bianconon diventa saturo di grafite e sfumature. Infatti rispetto
all’animazione classica, Kentridge utilizza pochissimi fogli, ma apportando
sopra, con l’uso del carboncino e cancellature, tutte le sequenze necessarie a
realizzare questi video, definiti dall’artista “Drawing for Projection”. Tutti
film non parlati ma accompagnati da raffinate musiche, spesso riprese da canti
popolari sudafricani.La maggior parte dei video di
Kentridge narrano la vita di due personaggi principali, protagonisti di quasi
tutta la sua opera: Soho Eckstein, uomo d’affari avido e senza nessuno
scrupolo, grande, grosso e in
genere con un vestito gessato, padrone di un impero edilizio, e Felix
Teitlebaum, dall’animo decisamente romantico e solitamente ritratto nudo ed
assorto nei suoi pensieri. Nel video che vi proponiamo, invece, vediamo come è Soho ad
essere solitario e pensieroso. Notiamo come, penetrando con TAC e raggi X il
suo cervello, prendono vita tutte le sue atrocità commesse in passato ,
conducendololentamente ad una
nuova azione introspettiva.
R. Vindigni
Bibliografia: William Kentridge a cura di F. Bonami
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