Federica Gonnelli è nata a Firenze nel 1981, ha
frequentato l’Accademia di Belle Arti.
Vive e lavora tra Firenze e
Prato. Tale situazione di confine ha caratterizzato fin da bambina il suo
percorso artistico nei materiali e nei temi, attuando una ricerca che si situa
al limite tra le discipline canoniche delle arti visive e non solo; trattando
infatti di volta in volta il corpo e lo spazio come farebbe uno stilista, un
architetto o un designer
Titolo Opera
“TERMINUS
– LA PIETRA DI CONFINE” e “LE COSE FALSE CONFINANO CON LE VERE – FALSA FINITIMA
SUNT VERIS”
4 minuti, video in loop con sonoro e
installazione site specific, sasso di pietra e 50 sassi di gesso colato, 2015
Concept:
“TERMINUS – LA PIETRA DI CONFINE” È la
pietra che segna il confine. Individuato uno spazio, questo viene svuotato,
pulito, tutto ciò che contiene deve essere espulso, portato oltre il limite. Le
pietre vengono tolte dal terreno e poste ai bordi del campo diventando il segno
tangibile dei suoi limiti, del suo confine. Quella stessa pietra che viene
lanciata per alterare, cambiare o eliminare il confine; durante una guerra di
confine. Pietra causa ed effetto del confine. Pietra che scagliata contro un
confine pressoché invisibile ne rivela l’esistenza, prima di distruggerlo
colpo, dopo colpo. Partendo da una riflessione generale, giungo ad una
personale, per mettere in discussione il confine costituito dal velo d’organza,
presente in tutta la produzione artistica, e acquisire una nuova consapevolezza
di quell’equilibrio che si crea sul confine stesso.
“LE COSE
FALSE CONFINANO CON LE VERE – FALSA FINITIMA SUNT VERIS” Trae spunto da una
citazione di Cicerone e mette in luce il labile confine e la stretta vicinanza
e comunanza tra cose vere e false, tra originale e copie nella ripetizione
uguale, ma al tempo stesso differente del sasso e del gesto del video.
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